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Puoi semplicemente “lavorare le tue ore” o devi cedere quando l’ azienda è a corto di personale?

IL MIO DATORE DI LAVORO PUÒ ADDEBITARMI GLI STRAORDINARI?

Il datore di lavoro ha il potere di organizzare l’attività della sua azienda come meglio crede. Il lavoratore è quindi in linea di principio obbligato a svolgere queste ore di straordinario. Esiste infatti una quota annuale: una soglia fissata a 220 ore di straordinario all’anno. Ma un numero diverso può essere inserito nella convenzione o nel contratto collettivo. Quindi ricordati di guardare questi documenti. Quando il numero di ore di straordinario è inferiore a tale soglia, il datore di lavoro può imporle senza dover espletare alcuna formalità. Ma per poter superare questa quota, il datore di lavoro deve ottenere il parere del consiglio di fabbrica o dei rappresentanti del personale.

IN QUALI CASI POSSO RIFIUTARE?

Il lavoratore ha il diritto di rifiutarsi di fare straordinari quando il datore di lavoro non rispetta le norme. Ad esempio, quando non paga queste ore o non rispetta la controparte obbligatoria a riposo. O anche in caso di giustificato motivo medico noto al datore di lavoro, quando il lavoro straordinario è stato semplicemente proposto e non imposto. Il datore di lavoro deve richiedere l’accordo del dipendente se il contratto di lavoro limita il numero di ore di straordinario o contiene un programma specifico.

COSA RISCHIO IN CASO DI RIFIUTO?

Quando il datore di lavoro ha il diritto di importi straordinari ma tu ti rifiuti di farlo, può infliggerti una sanzione disciplinare. Questo può essere un semplice avvertimento o un licenziamento, ma questa sanzione può arrivare fino al licenziamento per cattiva condotta o anche per colpa grave. Ciò è particolarmente vero quando questo rifiuto si ripete o quando ha causato un’interruzione nell’azienda, ad esempio quando il lavoro da svolgere era urgente.
Studio Legale DAMY, Nizza, Straordinario, Aggiornamento 2022