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Trasferibilità degli alimenti agli eredi

La questione se gli alimenti , come  stabilito  dall’articolo 301 del codice civile prima della legge 11 luglio 1975, siano trasferibili agli eredi è affrontata in una recente sentenza della prima camera civile. Si trattava di una sentenza in appello che concludeva che la decisione sugli alimenti, che accordava anche un risarcimento alla moglie per colpa del marito, indicava che gli alimenti erano puramente alimentari e personali, rendendoli non trasferibili in caso di morte.

Gli alimenti come debito trasferibile

Contrariamente al parere del tribunale di grado inferiore, the Corte Suprema è di parere diverso. Gli alimenti, oltre al loro ruolo di maintenance, hanno un aspetto risarcitorio, che consente di trasmetterli agli eredi del debitore defunto.

Gli eredi universali o a titolo universale  subentrano automaticamente  al defunto nell’obbligazione esistente. Mentre i debiti alimentari sono generalmente non trasferibili e si estinguono con la morte del debitore, i debiti a carattere indennitario, come gli alimenti, fanno parte del passivo dell’eredità, che viene poi trasferito agli eredi.

Concretamente, quando una persona, a seguito di un divorzio , doveva degli alimenti non pagati al suo ex coniuge al momento della sua morte, tale debito si trasmette mortis causa (alla morte) agli eredi aventi diritto alla passività della successione.

Questa sentenza chiarisce la trasferibilità dei debiti alimentari agli eredi e stabilisce che la natura risarcitoria degli alimenti ne consente l’inclusione nel patrimonio del defunto. Si conferma che gli alimenti, al di là della loro finalità di mantenimento continuativo, hanno una base giuridica che ne giustifica il trasferimento agli eredi alla morte del debitore.