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L’uso improprio dei beni aziendali è un reato ai sensi della normativa sulle società commerciali. Di conseguenza, il testo di riferimento non è il Codice Penale ma il Codice Commerciale che, in un intero titolo dedicato alle disposizioni penali, equivale ad un vero e proprio Codice Penale per le società commerciali.

Il problema è complesso perché non sempre il dirigente è consapevole dell’illegittimità del suo comportamento, perché l’abuso dei beni aziendali è considerato dall’ente sociale un reato artificioso. Per questo l’intervento del giudice penale in ambito imprenditoriale è delicato.

Tuttavia, è necessaria una moralizzazione della vita aziendale, perché i dirigenti sociali possono essere portati a cedere a certe tentazioni a cui li espone l’amministrazione dell’impresa.
In particolare, può esservi confusione tra patrimonio personale e patrimonio aziendale. Tale comportamento deve quindi rimanere un reato penale. La sua gravità per quanto riguarda la vita lavorativa vieta qualsiasi idea di depenalizzazione. Si tratta di un reato che desta perplessità sulla sua definizione perché i termini di legge non sono sufficientemente precisi (*).

Inoltre, l’abuso dei beni aziendali è un’arma formidabile di fronte alla criminalità economica e finanziaria. Sembra addirittura che i giudici tendano ad approfittare di questa situazione per prendersi delle libertà con i grandi fondamenti della materia penale e in particolare con il principio di legalità che è la chiave di volta del diritto penale francese.

Il nuovo codice penale ha sancito il principio dell’interpretazione restrittiva del diritto penale (2). Tuttavia, in materia di uso improprio dei beni aziendali, l’interpretazione estensiva tende a diventare la regola. Sebbene l’obiettivo sia encomiabile, il metodo è molto criticabile perché spetta al legislatore intervenire per creare testi chiari e precisi in nome del principio di legalità. Non possiamo chiedere al giudice di sostituire il legislatore.

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Studio legale del Maître Grégory DAMY , avvocato del foro di Nizza: uso improprio dei beni aziendali.