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Il sequestro penale di somme accreditate su conti correnti bancari costituisce sequestro di beni soggetto al parere preventivo del pubblico ministero. Nel caso di specie, in occasione delle informazioni seguite nei confronti dei coniugi sui capi di imputazione di truffa, falso e uso di falso, lavoro occulto e riciclaggio di evasione fiscale, il GIP ha emesso ordinanza di mantenimento del sequestro penale delle somme accreditate sui conti correnti detenuti dagli interessati.
I coniugi fanno appello, ritenendo che prima del provvedimento non fosse stato acquisito il parere del pubblico ministero. Ma la camera istruttoria conferma l’ordinanza assunta, ritenendo invece che il giudice istruttore non fosse tenuto a chiedere il parere del pubblico ministero prima di emettere l’ordinanza. Tuttavia, la Corte di Cassazione non accoglie la tesi.
Precisa che il sequestro effettuato costituiva, ai sensi di tali disposizioni, un sequestro di beni soggetto al parere preventivo del pubblico ministero.La soluzione è curiosa, poiché il sequestro in questione riguardava somme accreditate su conti correnti, per natura immateriali: si intendevano applicare le specifiche disposizioni degli artt. 706-153 cpp e, quindi, il parere preventivo del pubblico ministero non era necessario.
Maître Grégory DAMY , avvocato Nice, Sequestro penale – Aggiornamento 2022