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Pochi mesi fa, il nostro Studio ha vinto la causa contro l’Amministrazione delle Entrate, che discriminava tra cittadini svizzeri e cittadini francesi nell’ambito della tassazione sulle plusvalenze immobiliari realizzate in territorio francese (si veda il nostro articolo: “Fine della spoliazione di residenti svizzeri in tema di plusvalenze immobiliari – Bando per la mobilitazione dei contribuenti svizzeri spogliati dal fisco francese”).

Discriminazione fiscale nei confronti dei cittadini extracomunitari

La Direzione Generale delle Finanze Pubbliche, tuttavia, non ha tratto le conseguenze giuridiche della decisione resa dal Consiglio di Stato in materia il 20 dicembre 2013.

Infatti, se ha rinunciato all’applicazione della clausola di non discriminazione contenuta nel trattato fiscale franco-svizzero, continua a violare molti altri trattati fiscali che vietano qualsiasi discriminazione tra soggetti passivi. Pertanto, molti stranieri non residenti nell’Unione Europea, pur essendo protetti da questi testi, sono soggetti a un’aliquota del 33,33% in caso di realizzo di plusvalenze immobiliari in Francia, rispetto al 19% per i cittadini di l’Unione. .

I cittadini americani beneficiano quindi della protezione dell’articolo 25 paragrafo 1 del trattato fiscale franco-americano ai sensi del quale:

“Le persone fisiche cittadine di uno Stato contraente e residenti dell’altro Stato contraente non sono assoggettate in detto altro Stato ad alcuna imposizione od obbligo ad essa relativo, diversi o maggiori di quelli cui sono o potranno essere assoggettate le persone fisiche che sono cittadini e residenti di detto altro Stato e si trovano nella stessa situazione. “.

Allo stesso modo, i canadesi devono essere soggetti all’articolo 24 paragrafo 1 del trattato fiscale franco-canadese che specifica:

“Le persone fisiche aventi la cittadinanza di uno Stato contraente non sono assoggettate nell’altro Stato contraente ad alcuna imposizione od obbligo ad essa relativo, diversi o più gravosi di quelli cui sono o potranno essere assoggettate le persone fisiche aventi la cittadinanza di detto altro Stato che si trovano nella stessa situazione, in particolare per quanto riguarda la residenza. Questa disposizione si applica alle persone fisiche residenti o meno in uno degli Stati contraenti. »

Discriminazione fiscale contro i cittadini extracomunitari in Francia

Inoltre, i contributi previdenziali applicabili alle plusvalenze immobiliari realizzate da non residenti sono ormai intorno al 16%, anche se non beneficiano del sistema di protezione sociale francese.

Questa discriminazione, tanto abusiva quanto scandalosa, deve essere posta fine giudiziaria, in quanto altera, inoltre, l’immagine della Francia come paese dei diritti umani.

Di conseguenza, se sei stato sottoposto a tale trattamento negli ultimi due anni, è perfettamente possibile ottenere il rimborso di questa tassazione abusiva, tanto che ti viene applicata l’aliquota del 19% anziché del 33,33%.

Il nostro studio, che dispone delle competenze necessarie, è a vostra disposizione per consigliarvi e assistervi in ​​questo processo.

Société d’avocats DAMY – 2020 – TASSAZIONE DEI VALORI IMMOBILIARI MADE IN FRANCE: I CITTADINI AMERICANI E CANADESI ANCORA DISCRIMINATI DALL’AMMINISTRAZIONE FISCALE