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Anche per un lavoro estivo, e anche se minorenne, un dipendente ha dei diritti! Attenzione agli abusi da parte di datori di lavoro senza scrupoli .

IL CONTRATTO DI LAVORO

Il lavoro estivo è necessariamente a tempo determinato (CDD). Si tratta di un contratto scritto che deve specificare le motivazioni dell’assunzione (temporaneo aumento di attività, sostituzione o lavoro stagionale). Trattandosi di CDD, deve contenere tutte le condizioni specifiche del contratto, ovvero la durata del lavoro, la durata del contratto, il contratto collettivo ed, eventualmente, la durata del periodo di prova. Fatte salve le disposizioni specifiche per il lavoro di un minore, il dipendente gode di tutti i vantaggi disponibili per il resto dei dipendenti dell’azienda: vantaggi relativi alla malattia, all’assicurazione previdenziale, ai costi di vitto o di spostamento.

A CHE ETÀ?

In linea di principio si può iniziare a lavorare durante le vacanze a partire dai 14 anni. Tuttavia, per tutelare i minori, il lavoro tra i 14 ei 16 anni è fortemente regolamentato e prevede che l’azienda presenti una richiesta all’ispettorato del lavoro. Per i minori di età compresa tra i 16 ei 18 anni è sufficiente una semplice autorizzazione dei genitori.

ORE

Per i minori il lavoro non può superare le 8 ore giornaliere e le 35 ore settimanali. Il lavoro duro o pericoloso è proibito. Ai minori di 18 anni è inoltre vietato lavorare di notte tra le 22:00 e le 6:00 e hanno un periodo di riposo imposto di 12 ore. Per i minori di 16 anni le condizioni sono ancora più severe: il lavoro notturno è vietato dalle 20:00 alle 6:00 e il periodo di riposo è imposto alle 14:00

COMPENSO

Posto che i lavoratori del lavoro estivo hanno un contratto a tempo determinato, la loro retribuzione deve quindi essere identica a quella di un dipendente dell’azienda con contratto a tempo indeterminato, con la stessa qualifica e nella stessa posizione, o con la stessa attività affidata. . La retribuzione non può essere inferiore allo SMIC (10,85 euro l’ora da maggio 2022), né inferiore al minimo contrattuale (il minimo previsto per l’attività affidata dal contratto collettivo).
Ci sono eccezioni per quanto riguarda i minori: un dipendente di età inferiore ai 17 anni può ricevere l’80% del salario minimo e un dipendente di età compresa tra 17 e 18 anni può ricevere il 90% del salario minimo. Tuttavia, queste deroghe eccezionali possono essere attuate solo se il dipendente non ha 6 mesi di esperienza nel ramo di attività dell’azienda. In mancanza, dovrà essere corrisposta la SMIC o il minimo pattuito.

PREMI DI FINE CONTRATTO

Per quanto riguarda la condizione del lavoratore con contratto a tempo determinato, al termine del contratto, beneficia dell’indennità compensativa per ferie retribuite, che corrisponde al 10% delle somme percepite durante il contratto. Non sarà invece dovuto il premio di precarietà se il contratto di “lavoro estivo” corrisponde a un lavoro stagionale. Se è per altro motivo (come la sostituzione di un dipendente assente), può beneficiare del premio di precariato, che corrisponde al 10% delle somme percepite durante il suo contratto.

LE TASSE

Dato che il dipendente nel lavoro estivo percepisce uno stipendio, dovrà dichiarare e pagare le tasse. Tuttavia, se il lavoratore ha meno di 26 anni, se studente o liceale, può beneficiare di un’esenzione fiscale nel limite di 3 retribuzioni minime mensili (corrispondenti a 4.399,86 euro), sia in proprio che in acconto d’imposta dei suoi genitori. Attenzione però, questo limite di esenzione annuale corrisponde a tutte le somme che verranno percepite dal lavoratore nel corso dell’anno, e non solo nel periodo estivo.

NB

Particolare tipologia di contratto stagionale, il contratto di vendemmia consente l’assunzione per la vendemmia. È limitato a 1 mese, ma un dipendente può concluderne più successivamente, con lo stesso datore di lavoro o un altro, senza superare i 2 mesi per un anno solare.
Poiché il contratto di raccolta costituisce una deroga, tutti i dipendenti, compresi i dipendenti in ferie e dipendenti pubblici, possono essere assunti attraverso questo contratto.
Per quanto riguarda i lavoratori stagionali irregolari in Costa Azzurra, la caccia è aperta. L’occupazione nel settore delle attività nautiche stagionali è stata particolarmente presa di mira dai controllori dell’Urssaf. La lotta al lavoro sommerso si concentrerà quest’estate sulla costa.
In vista: alberghi, ristoranti e caffè, un settore che ha visto aumentare del 25% il numero di occupati estivi in ​​regione. Ma anche compagnie di noleggio barche, commercianti di ciambelle e altri snack sulle spiagge.
Questo trambusto, al fine di tutelare l’economia turistica, assicura una sana concorrenza tra le imprese e tutela parte dell’economia della regione PACA, leva per la crescita economica.
Studio legale DAMY, Nizza, Lavoro stagionale, Aggiornamento 2022