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Andare direttamente in tribunale per risolvere una controversia a volte può essere spaventoso e costoso. Possiamo favorire un appello amichevole, evitando così un processo? Quali sono le diverse possibilità?

Mediazione:
la mediazione è un modo amichevole di risolvere le controversie che coinvolge un terzo esterno, indipendente, imparziale e neutrale: il mediatore. Il mediatore è formato specificamente per aiutare le persone in conflitto ad esprimersi su questo conflitto, ristabilire il dialogo tra di loro e cercare una soluzione soddisfacente. Sono le parti in conflitto che trovano l’accordo finale che le soddisfi. Questo accordo può essere approvato da un giudice.
Puoi ricorrere alla mediazione per qualsiasi tipo di conflitto: controversie familiari, controversie all’interno di un’azienda, controversie tra vicini di casa, ecc. La mediazione è un metodo flessibile, rapido e poco costoso. Permette di risolvere la maggior parte dei conflitti grazie all’intervento del mediatore.

Diritto collaborativo:
oggi esiste un nuovo modo amichevole di risolvere le controversie che evita il ricorso alla giustizia: il diritto collaborativo, in cui le parti in conflitto e i loro avvocati lavorano in squadra durante i colloqui successivi accordi comuni per arrivare insieme a una soluzione equa e consensuale . Questo accordo può essere approvato da un giudice. Gli avvocati collaborativi sono specificamente formati in diritto collaborativo.
Un accordo preliminare è firmato dai partecipanti in cui gli avvocati si impegnano a ritirarsi dal caso se non si conclude amichevolmente e deve continuare attraverso il processo legale. Il diritto collaborativo è uno strumento efficace, flessibile, rapido ed economico. Può essere utilizzato per le controversie che di solito sono di natura da portare davanti a un giudice.

Procedura partecipativa:
La procedura partecipativa è una nuova procedura introdotta nel codice civile da una legge del dicembre 2010 e da un decreto attuativo del gennaio 2012. Si tratta di favorire la negoziazione tra tutti i soggetti interessati: le parti in lite e i loro gli avvocati sono invitati ad avviare trattative per cercare di trovare un accordo amichevole che consenta loro di risolvere la controversia. Un accordo preventivo consente alle parti e ai legali di definire la durata ei termini di tale procedimento, che sarà propedeutico all’eventuale contenzioso qualora non si raggiunga integralmente l’accordo sull’intera causa.
Le ipotesi sono tre:
– se c’è un accordo completo, viene sottoposto all’approvazione del giudice;
– se l’accordo è solo parziale, il giudice può approvare quanto convenuto tra le parti e decidere sul resto;
– in caso di totale disaccordo, la causa viene portata davanti al giudice per essere interamente decisa da lui. Gli avvocati devono rimanere nel fascicolo per la parte legale se permane un elemento di contenzioso.
La procedura partecipativa può aiutare a risolvere tutte le controversie, ad eccezione di quelle relative al diritto del lavoro.

Studio legale DAMY, NIZZA, Aggiornamento 2022