Tempo di lettura stimato (in minuti)

Diagnosi errate, prescrizioni dosate in modo errato, può succedere che tu venga trattato male. Puoi rivoltarti contro una badante, un ospedale o il tuo medico curante?

 

Come dimostrarlo?

Se sospetti una diagnosi errata, dovresti prima discuterne con il tuo medico. E, in caso di dubbio, non esitate a chiedere una seconda o anche una terza opinione.

 

Dove devo svoltare?

In caso di pregiudizio dovrà essere richiesto il parere del medico conciliatore dell’ospedale. Se non segue la tua opinione, è possibile contattare la commissione dipartimentale che esaminerà il tuo caso ed eventualmente concederà un risarcimento dei danni.

 

Che risarcimento prevede la legge?

La legge non prevede un compenso fisso. Si può andare dal simbolico euro a somme molto più grandi, proporzionali al danno subito. Pertanto, maggiore è il danno e l’impatto sulla vita del paziente, maggiore è l’importo.

 

Qual è il rischio per il medico?

Il medico potrebbe essere condannato a pagarti per l’ infortunio . Nei casi più estremi rischia il carcere o addirittura, ma ciò è estremamente raro, la corte d’assise. Infine, rischia la cancellazione dall’ordine dei medici.

 

NB

La Corte d’appello di Lione ha condannato un chirurgo a risarcire 10 milioni di euro ai genitori di un bambino rimasto mentalmente e fisicamente handicappato in seguito ad un’operazione al ginocchio effettuata nel settembre 2001. Una somma eccezionalmente elevata che dovrà essere versata alla compagnia assicurativa del medico, non il medico stesso. “È la sua responsabilità civile ad essere impegnata, è quindi la sua compagnia di assicurazione a farsi carico di questi danni”, spiega l’avvocato della famiglia. Il chirurgo è sfuggito anche alla condanna penale, “perché i giudici hanno ritenuto che la colpa commessa non soddisfacesse i criteri legali per il reato di lesioni involontarie per il quale era perseguito”.
Il bambino soffre di gravi postumi. Non parla, non sente, non vede né si nutre.Il ginocchio del ragazzino, di pochi mesi, è gonfio e presenta lividi. Il bambino, emofiliaco, viene portato in una clinica alla periferia di Lione. Viene visitato da un anestesista, poi da un chirurgo. Il giorno successivo viene eseguita un’operazione, nonostante l’assenza di un esame del sangue. “È l’assenza di questo esame del sangue all’origine dell’incidente”, secondo lo stesso legale. Il bambino è rimasto vittima di un’emorragia dalle conseguenze drammatiche.
Queste conseguenze, estremamente pesanti, costringeranno il bambino ad aver bisogno di assistenza per tutta la vita, il che giustifica, per i giudici, un risarcimento di tale entità. La condanna in appello non è stata oggetto di alcun ricorso in cassazione.

 

Studio Legale DAMY , Nizza, Diritti delle vittime, Aggiornamento 2022