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Le cerimonie delle ostensioni settennali di reliquie a carattere cultuale, ogni sovvenzione pubblica è illegale ai sensi della legge 9 dicembre 1905 relativa alla separazione tra Chiesa e Stato.

È quanto ha appena stabilito il Consiglio di Stato in un recente caso, in occasione delle cerimonie delle ostensioni settennali, vale a dire la presentazione ogni sette anni delle reliquie dei santi. Queste reliquie vengono portate per le strade in processione ai loro santuari e offerte alla venerazione dei fedeli. In questa occasione una regione ha concesso delle sovvenzioni ad associazioni con attività religiose per l’organizzazione di eventi legati a queste cerimonie.
Per il Consiglio di Stato, nonostante il loro carattere tradizionale e popolare e il fatto che accanto alle processioni stesse vengano organizzate manifestazioni di carattere culturale o storico, le ostensioni settennali sono attività religiose. Pertanto, un’autorità locale non può sovvenzionarli.

Illegittimità delle sovvenzioni pubbliche: sentenza del Consiglio di Stato

In una recente sentenza, il Consiglio di Stato ha dichiarato l’illegittimità delle sovvenzioni pubbliche per le cerimonie settennali di ostensioni delle reliquie. Queste ostensioni consistono nella presentazione delle reliquie dei santi ogni sette anni, accompagnata da processioni e atti di venerazione da parte dei fedeli. Nonostante la loro natura tradizionale e popolare, il Consiglio di Stato ha classificato le ostensioni settennali come attività religiose. Secondo la legge del 9 dicembre 1905, che regola la separazione tra Chiesa e Stato, qualsiasi sovvenzione pubblica per tali attività è considerata illegale. Questa decisione sottolinea l’importanza di preservare il principio di laicità e di mantenere la separazione tra pratiche religiose e finanziamenti pubblici.

Ostensioni settennali e attività religiose

Le ostensioni settennali designano le cerimonie organizzate ogni sette anni per la presentazione delle reliquie dei santi, accompagnate da processioni e atti di venerazione. Nonostante il loro carattere tradizionale e popolare, il Consiglio di Stato ha classificato queste manifestazioni come attività religiose. Questa classificazione è significativa perché stabilisce che le sovvenzioni pubbliche per le ostensioni settennali sono considerate illegali ai sensi della legge 9 dicembre 1905, che sancisce il principio di separazione tra Chiesa e Stato. Questa decisione sottolinea l’importanza di preservare la natura laica del finanziamento pubblico e rafforza il principio della neutralità religiosa nella sfera pubblica.

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