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UN POSTER DEL CINEMA CENSURATO
Recentemente è stata rimossa la locandina originale del film “Les Infidèles”. In questione, un’immagine degradante che verrebbe data alle donne. In televisione, il CSA tiene d’occhio il grano. Quindi ci stiamo muovendo sempre più verso un clima di censura? Il punto di vista di Georges Kiejman, grande avvocato che ha notevolmente difeso il settimanale Charlie Hebdo durante il processo sulle vignette di Maometto.
Film deprogrammati, locandine rimosse in metro, tornano spesso le polemiche sul ritorno della censura. Per l’avvocato Georges Kiejman, il termine censura è troppo forte perché non è una decisione dello Stato. Secondo lui, siamo molto lontani da quest’era puritana e repressiva in cui dovette ottenere un visto per lo sfruttamento del film “La monaca” di Jacques Rivette, temporaneamente bandito negli anni ’60. Il vero pericolo oggi per Georges Kiejman non è la censura ma una deriva inversa: una marea di informazioni su internet non sempre verificate, che rischiano di diffondere voci infondate.