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Nonostante la richiesta di divorzio, l’ex coniuge non sempre vuole lasciare la casa coniugale. Quando dovrà partire  legalmente  ? Possiamo farlo licenziare?

Nonostante un’ordinanza di non conciliazione

Nell’ambito di una domanda di divorzio , il giudice del tribunale della famiglia emette un’ordinanza di non conciliazione, che fissa in particolare la residenza separata dei coniugi.
Si tratta di provvedimenti provvisori in attesa dei provvedimenti definitivi  della sentenza di divorzio. Il giudice fissa un termine (spesso compreso tra 1 e 6 mesi) dopo il quale il coniuge deve lasciare la casa coniugale.
Se il coniuge non si allontana allo scadere di tale termine, ciò non costituisce colpa tale da giustificare il divorzio per colpa. Allo stesso modo, anche il fatto di permanere nei locali, se non vi è stata effrazione, non costituisce, in linea di principio, reato di violazione di domicilio.

In caso di violenza

In caso di violenza psicologica, fisica o sessuale contro il coniuge o i figli del nucleo familiare, il coniuge della vittima può adire il giudice del tribunale della famiglia durante una procedura d’urgenza. Il giudice può ordinare lo sfratto del coniuge violento, anche se non è stata avviata alcuna procedura di divorzio. A causa dell’urgenza della situazione, il giudice del tribunale della famiglia dispone di 1 o 2 mesi (a seconda della giurisdizione) per ordinare l’espulsione del coniuge. Allo stesso modo, questa procedura non richiede l’utilizzo di un avvocato.
La vittima dovrà inviare una lettera raccomandata al giudice del tribunale della famiglia, corredata della documentazione giustificativa dei fatti con qualsiasi mezzo: testimonianze, certificati medici, ecc.
In general, the decision comes almost quickly. Tuttavia, queste misure sono temporanee e la procedura di divorzio deve essere avviata entro 4 mesi dall’emissione della decisione.

The sfratto procedure

Se il coniuge continua a non lasciare la casa coniugale, il coniuge autorizzato al soggiorno deve rivolgersi a un ufficiale giudiziario: l’ufficiale giudiziario emetterà quindi un’ordinanza di allontanamento dai locali, concedendo un termine congruo (entro 8 giorni) per consentire al coniuge di allontanarsi. Se il coniuge è ancora presente, l’ufficiale giudiziario verrà a casa per eseguire lo sfratto. Se il coniuge continua a rifiutarsi di partire, l’ufficiale giudiziario deve chiedere l’intervento della polizia. Se l’ordinanza di non conciliazione non prevede l’espulsione, il coniuge deve adire nuovamente il giudice per ottenere un titolo esecutivo che pronunci espressamente l’espulsione.
Si noti inoltre che è prevista l’interruzione degli sfratti durante la pausa invernale, ma solo se il coniuge non ha manifestato violenza.
studio legale DAMY, Bello, il mio ex coniuge non vuole lasciare la sua casa nonostante il divorzio. Aggiornamento 2020