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Richiesta di ritardo e sospensione: risoluzione del contratto di locazione commerciale
Ai sensi dell’articolo L. 145-41 del codice di commercio , il titolare di un contratto di locazione commerciale ha il diritto di chiedere i ritardi e la sospensione degli effetti della clausola risolutiva, anche dopo la scadenza del periodo di un mese dall’ordine , sempre che la risoluzione del contratto di locazione non sia stata pronunciata con sentenza passata in giudicato. Questa disposizione fornisce importanti tutele agli inquilini commerciali in caso di risoluzione del contratto di locazione.
Nullità di citazione: violazione del codice commerciale e del codice di procedura civile
In un caso specifico, il 27 ottobre 2009 un locatore ha presentato ad una società conduttrice un’ingiunzione, invocando la clausola risolutiva, per esigere il pagamento del canone dovuto. L’inquilino, in risposta, ha depositato atto di citazione avverso l’ordinanza in data 8 dicembre 2009. Il locatore ha dedotto l’invalidità della citazione, adducendo che il dirigente dell’inquilino è deceduto il 24 novembre 2009.
La sentenza pronunciata nel caso di specie ha decretato la nullità dell’atto di citazione, invocando l’irregolarità sostanziale che grava sull’atto di citazione contro l’ingiunzione di pagamento. La corte ha ritenuto che tale irregolarità non potesse essere rettificata una volta scaduto il termine di ricorso. Concludeva che, dato che l’ordinanza era stata emessa il 27 ottobre 2009 e che il termine di un mese per opporvisi era già scaduto, nessuna successiva regolarizzazione poteva essere validamente eseguita.
Questa decisione della Corte d’appello, tuttavia, viola l’articolo L. 145-41 del codice commerciale, nonché l’articolo 121 del codice di procedura civile. Il giudice non ha riconosciuto ai conduttori commerciali il diritto di richiedere dilazioni e sospendere gli effetti della clausola risolutiva, anche se fosse scaduto il termine per l’opposizione all’ordinanza.
Grégory Damy, avvocato specializzato in diritto commerciale a Nizza, insiste sull’importanza di rispettare le disposizioni del codice commerciale e del codice di procedura civile per proteggere i diritti degli inquilini commerciali. Questo caso evidenzia la necessità di una corretta interpretazione e applicazione della legge per garantire equità e giustizia nelle controversie di risoluzione del contratto di locazione.