Sorveglianza algoritmica: l’Avvocato Florent de Franceschi (Studio Legale DAMY) interviene su BFM a proposito della decisione della CNIL
Il 2 giugno 2025, l’Avvocato Florent de Franceschi, membro dello Studio Legale DAMY, è intervenuto in diretta su BFM Côte d’Azur per commentare la decisione adottata dalla Commission nationale de l’informatique et des libertés (CNIL) in merito ai dispositivi di videosorveglianza algoritmica installati davanti agli istituti scolastici della città di Nizza.
La CNIL ha infatti ordinato la disattivazione di 77 telecamere cosiddette “aumentate”, ritenendo che tali dispositivi violino il quadro normativo francese ed europeo in materia di protezione dei dati personali, in particolare perché effettuano un’analisi comportamentale automatizzata in tempo reale.
Durante l’intervento, l’Avv. de Franceschi ha ricordato che:
- Qualsiasi sistema di analisi comportamentale algoritmica in tempo reale costituisce un trattamento di dati personali, soggetto alle disposizioni del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR – Regolamento UE 2016/679);
- Tale trattamento deve basarsi su una base giuridica esplicita, in conformità agli articoli 5 e 6 del GDPR;
- Nessuna normativa vigente autorizza attualmente un comune a implementare tali dispositivi nello spazio pubblico;
- Questo tipo di sistema è inoltre contrario ai principi della Legge francese del 6 gennaio 1978 sulla protezione dei dati, in particolare all’articolo 1, e al diritto alla vita privata garantito dall’articolo 9 del Codice Civile francese, riconosciuto come avente valore costituzionale.
La giurisprudenza costante del Consiglio di Stato francese (in particolare la decisione n. 451423 del 22 dicembre 2022 sui droni) conferma che qualsiasi trattamento algoritmico delle immagini nello spazio pubblico deve essere previsto dalla legge, necessario per uno scopo legittimo, e proporzionato.
Lo Studio Legale DAMY sottolinea che le esigenze di sicurezza non devono mai portare a sospendere le libertà fondamentali al di fuori di un chiaro quadro giuridico. Sebbene un dibattito parlamentare sulla regolamentazione di tali tecnologie sia legittimo, la sorveglianza predittiva automatizzata del comportamento umano negli spazi pubblici non può precedere la legge.
Questo caso evidenzia la necessità di un dibattito giuridico strutturato sull’uso dell’intelligenza artificiale applicata alla sicurezza pubblica, soprattutto quando riguarda zone sensibili come le aree circostanti gli istituti scolastici.
Guarda l’intervento completo dell’Avv. Florent de Franceschi su BFM Côte d’Azur:
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