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Negoziati futuri In tal modo, ha cercato, durante la presentazione dei programmi di ritorno a scuola, di dare garanzie al governo e in particolare al ministro della Cultura e della comunicazione , Aurélie Filippetti.
Secondo lui, niente è più “legittimo” della strategia della televisione pubblica “riflette la volontà di un governo che esce dalle urne”.
Si è detto ancora una volta perfettamente in sintonia con Aurélie Filippetti e ha parlato “sotto il controllo” del nuovo amministratore del gruppo, il deputato del PS Patrick Bloche, presidente della commissione per gli affari culturali dell’Assemblea nazionale.
E per affermare: “dobbiamo prepararci alla nuova situazione.E, per questo, è necessario ridiscutere le missioni, gli obblighi ei mezzi finanziari necessari per realizzarli. È legittimo rivedere il quadro economico e definire nuove priorità”.
Improvvisamente, ha accreditato l’informazione che la televisione pubblica avrebbe dovuto accettare un conseguente piano di risparmio.
Trattative per il futuro della televisione pubblica: –
Rémy Pflimlin, l’amministratore delegato del gruppo pubblico, ha avviato trattative con lo Stato per definire il futuro della televisione pubblica. Ha sottolineato che il suo mandato si estende fino al 2015 e ha espresso il suo allineamento con la visione del governo.
Durante la presentazione dei programmi di ritorno a scuola, Pflimlin ha tenuto a dare rassicurazioni al governo, in particolare al ministro della Cultura e della Comunicazione, Aurélie Filippetti. Ha sottolineato l’importanza di una televisione pubblica che rispecchi la volontà del governo eletto.
Revisione delle missioni e delle risorse finanziarie: –
Pflimlin ha sottolineato la necessità di adattarsi alla nuova situazione e ha chiesto una rivalutazione delle missioni, degli obblighi e delle risorse finanziarie della televisione pubblica. Riconosce la legittimità della revisione del quadro economico e della definizione di nuove priorità.
Pflimlin ha anche preso atto delle informazioni relative all’obbligo per la televisione pubblica di attuare un piano di risparmio importante. Ciò suggerisce che potrebbero essere necessari aggiustamenti nella spesa e nell’allocazione delle risorse per garantire la sostenibilità della televisione pubblica.
Impegnandosi nei negoziati e riconoscendo la necessità di adattamento, Rémy Pflimlin ha dimostrato il suo impegno a plasmare il futuro della televisione pubblica in linea con gli obiettivi del governo. Queste discussioni si concentreranno probabilmente sulla valutazione della fattibilità economica, delle priorità e delle strategie finanziarie necessarie per soddisfare le mutevoli esigenze del panorama dei media.