Tempo di lettura stimato (in minuti)
Alcuni commercianti rifiutano il pagamento tramite assegno… Ne hanno il diritto? Quali sono le condizioni di questo rifiuto?
Sì, se l’importo è irrisorio
Un commerciante può rifiutare un pagamento tramite assegno quando l’importo da pagare è irrisorio: è il caso, ad esempio, se si tratta di un importo inferiore a 1 euro. Tuttavia, la nozione di “importo irrisorio” non essendo definita dalla legge, è quindi lasciata alla discrezionalità del commerciante. Il rifiuto del pagamento tramite assegno è accettato anche quando è consuetudine pagare in contanti (per un caffè, una baguette, ecc.). Infatti, in questo caso, i costi per incassare l’assegno sono quindi superiori all’importo della transazione. L’unico mezzo di pagamento che un commerciante non può rifiutare è la cosiddetta moneta “fiduciaria”, cioè monete e banconote emesse in euro.
Sì, se sono informato
Se ha precedentemente informato i suoi clienti, un commerciante può rifiutare il pagamento tramite assegno. Tali informazioni devono essere fornite mediante una visualizzazione, un contrassegno o un’etichettatura sufficientemente visibili. In mancanza, dovrà accettare il pagamento tramite assegno. Un commerciante può anche rifiutare un assegno dopo aver consultato il fascicolo nazionale degli assegni irregolari (FNCI) tenuto dalla Banque de France, ma a condizione che ne abbia informato il suo cliente al più tardi al momento del pagamento.
Sì, se non posso provare la mia identità
Il commerciante può anche rifiutare il pagamento tramite assegno se l’emittente dell’assegno non è in grado di dimostrare la sua identità. Infatti, la legge prevede che: “Chiunque emetta un assegno in pagamento deve comprovare la sua identità mediante un documento ufficiale recante la sua fotografia. Il commerciante ha pertanto facoltà di richiedere l’esibizione di uno o più documenti di identità. Se non lo fa, può anche essere ritenuto responsabile nei confronti del titolare di un conto il cui assegno potrebbe essere stato rubato.
No, in alcuni casi
Ci sono casi in cui il commerciante è tenuto ad accettare il pagamento tramite assegno. Questo è il caso se è membro di un centro di gestione riconosciuto. In questo caso, beneficia di alcuni vantaggi fiscali che lo obbligano, in cambio, ad accettare il pagamento tramite assegno e ad informare i suoi clienti. Il commerciante è inoltre tenuto ad accettare il pagamento tramite assegno per un importo superiore a 3.000 euro. È un obbligo legale per il commerciante ed è stato messo in atto per combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.
Studio legale DAMY , Nizza, Posso rifiutare il pagamento tramite assegno?; Aggiornamento 2022