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Il Presidente del Consiglio Nazionale Forense ha scritto al Guardasigilli chiedendogli di estendere gentilmente agli avvocati la procedura di verifica dei dati personali forniti all’utente.
Inscritta negli articoli 13-2 e 13-3 del decreto del 3 agosto 1962, questa procedura consente in particolare ai notai di ricorrere direttamente ai servizi degli ufficiali di stato civile per verificare le informazioni fornite dai loro clienti. Con lettera del 20 luglio, il Guardasigilli ha ritenuto non opportuno estendere tale agevolazione agli avvocati affinché adempiano al loro dovere di vigilanza.
He president of the National Bar Council gli ha quindi chiesto di rivedere la sua posizione, al fine di “consentire lo sviluppo dell’atto di avvocato e la sua sicurezza”. “Sarebbe difficile per me accettare che si mantenga una posizione di rifiuto categorico, che limiterebbe la forza probatoria dell’atto giuridico e porrebbe la mia professione in una situazione di inferiorità rispetto alle altre professioni legali”, ha stimato.