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Discriminazione fiscale   Amici russi residenti in Francia, avete recentemente rivenduto una villa o un appartamento situato sulla Costa Azzurra o altrove nel Paese? Non c’è dubbio che la fattura fiscale vi sarà sembrata “pesante”, poiché ammonta ormai a quasi il 50% della plusvalenza realizzata. Tuttavia, l’esproprio non è inevitabile e ti consigliamo di far valere i tuoi diritti in tribunale, poiché le possibilità di successo sembrano alte. 

Sfidare la tassazione discriminatoria: proteggere i diritti dei contribuenti russi: –

Ora è un dato di fatto: siamo finalmente riusciti, dopo diversi anni di battaglia legale, a costringere le autorità fiscali a porre fine alle loro pratiche discutibili in materia di tassazione delle plusvalenze immobiliari realizzate sul suolo francese da residenti fiscali svizzeri. (per maggiori informazioni si veda la nostra notizia dello scorso dicembre dal titolo “Porre fine al saccheggio dei residenti svizzeri in termini di plusvalenze immobiliari – Appello alla mobilitazione dei contribuenti svizzeri derubati dal fisco francese”).

Inosservanza delle convenzioni fiscali: richiesta di risarcimento legale: –

Se il fisco ha rinunciato definitivamente a calpestare la convenzione fiscale franco-svizzera, attribuendosi – ricordiamolo – un’autorità superiore a quella prevista dalle disposizioni del Codice generale tributario, tuttavia rifiuta di trarne tutte le conseguenze imposte dalla in virtù della sentenza pronunciata qualche mese fa nei suoi confronti dal Consiglio di Stato.

 

E per una buona ragione: numerose altre convenzioni fiscali regolarmente ratificate dalla Francia, che contengono una clausola di non discriminazione, continuano ad essere oggetto di una violazione deliberata, mentre l’amministrazione fiscale francese non esita ad assoggettare i contribuenti di cui dovrebbe beneficiare. un’aliquota fiscale del 33,1/3%, mentre i residenti nello Spazio Economico Europeo sono soggetti ad un’aliquota del 19%!

Inoltre, come se il risparmio dei fondi potesse giustificare il ricorso a una combinazione di stratagemmi, uno più vile dell’altro, lo Stato non esita ad assoggettare questi profitti a tasse sociali la cui aliquota sfiora il 16%. anche quando i contribuenti interessati non possono rivolgersi al nostro sistema sanitario!

 

L’abuso è particolarmente evidente nei confronti dei cittadini della Federazione Russa, poiché il primo comma dell’articolo 24 della convenzione fiscale franco-russa del 26 novembre 1996 recita inequivocabilmente:

“Le persone fisiche che possiedono la cittadinanza di uno Stato contraente non sono soggette nell’altro Stato contraente ad alcuna imposta o obbligo nei loro confronti, diverso o più pesante di quello a cui sono soggette le persone fisiche che possiedono la cittadinanza di detto altro Stato. soggetto. si trovano nella stessa situazione, soprattutto in termini di residenza. Tale disposizione si applica, fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, anche alle persone fisiche che non risiedono in uno o entrambi gli Stati contraenti.

Degna d’altri tempi e suscettibile di offuscare a lungo termine l’immagine della Francia, tale pratica deve essere sradicata al più presto sottoponendola nuovamente alla censura del giudice, perché l’amministrazione la abbandona definitivamente e nel rispetto di tutte le contributori che pagano oggi il prezzo.

Quindi, se sei vittima da due anni, sappi che puoi, oggi più che mai, ottenere giustizia. 

Studio Legale DAMY .