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Clause abusive

Una clausola abusiva si riferisce a una disposizione contrattuale che favorisce in modo ingiusto una parte a spese dell’altra, creando un significativo squilibrio nei loro diritti e obblighi. Queste clausole sono considerate ingiuste e di solito sono vietate dalle leggi sulla protezione dei consumatori. Quando un tribunale determina che una clausola è abusiva, essa viene considerata nulla e priva di efficacia, il che significa che non può essere applicata. Lo scopo di individuare e annullare le clausole abusive è quello di proteggere i consumatori da pratiche ingiuste e garantire un equilibrio equo tra le parti contraenti. I tribunali svolgono un ruolo cruciale nella salvaguardia dei diritti delle persone e nella prevenzione dello sfruttamento dei consumatori attraverso il riconoscimento e l’eliminazione delle clausole abusive.

La clausola di un contratto che rende il prezzo totale della retta scolastica un pacchetto pienamente acquisito dalla scuola non appena il contratto viene firmato è abusiva quando non prevede la possibilità di risoluzione anticipata per un motivo legittimo e convincente.

Questo è ciò che ha deciso la Corte di Cassazione in una recente sentenza. In questo caso, uno studente si era iscritto a un corso di formazione qualificante per parrucchieri ed estetisti per l’anno. Molto rapidamente, aveva deciso di smettere di frequentare i corsi. Lo studente ha invocato la natura abusiva della clausola che gli imponeva il pagamento dell’intera retta scolastica.

Rimborso delle rette scolastiche

La recente decisione della Corte di Cassazione mette in evidenza la questione del rimborso delle rette scolastiche. Nel caso in questione, uno studente iscritto a un corso professionale di parrucchieria ed estetica ha deciso di interrompere i suoi studi poco dopo l’iscrizione. Tuttavia, la scuola ha insistito sul fatto che lo studente fosse obbligato a pagare l’intera retta scolastica secondo il contratto. La Corte di Cassazione ha deciso a favore dello studente, ritenendo abusiva la clausola che richiedeva il pagamento dell’intera retta scolastica. Una tale clausola crea un significativo squilibrio tra i diritti e gli obblighi delle parti coinvolte. Di conseguenza, le clausole abusive sono considerate nulle e prive di efficacia, e il consumatore non è vincolato ad esse.

La Corte di Cassazione ha concordato su questo punto. Per la Corte, infatti, una tale clausola è abusiva perché crea, a discapito dello studente, “uno squilibrio significativo tra i diritti e gli obblighi delle parti”.

Le clausole ingiuste sono considerate non scritte. Ciò significa che si presume che non esistano e quindi non sono opponibili al consumatore, anche se compaiono nel contratto.

Studio Legale DAMY 2022